Dossier sui vaccini

Pubblichiamo questo dossier, raccolto dalla rivista Biolcalenda edita dall'Associazione La Biolca di Padova, perché la riteniamo una ricerca seria e indipendente, oltre che di estremo interesse e attualità.


DOSSIER SUI VACCINI
La Biolca

Cosa dicono la chiesa cattolica, l’islam, il giudaismo e i testimoni di Geova?
Biolcalenda di settembre 2017 Marcello Pamio - Vaccini e salute
In ambito vaccinale cosa dicono la chiesa cattolica, l’islam, il giudaismo e i testimoni di Geova? Il discorso è assai interessante visto che la produzione dei vaccini pediatrici contempla l’utilizzo di cellule di feti abortiti, gelatina di pelle di maiale, derivati del latte e sangue bovino…
Cosa contengono i vaccini
Tralasciamo volutamente gli adiuvanti (sali di alluminio, mercurio, formaldeide, antibiotici, ecc.) contenuti nei vaccini i cui effetti neurotossici sono noti da tempo, per occuparci esclusivamente degli aspetti morali di alcune sostanze contenute in questi farmaci speciali.
Non tutti i cattolici, ebrei e musulmani sanno che nella produzione della maggior parte dei vaccini vengono utilizzati terreni di coltura cellulari umani e animali (WI-38, MRC-5 e VERO).
La sigla WI-38 (Winstar Institute 38) indica cellule fibroblasti di polmone umano espiantate nel 1964 da un feto femmina svedese abortito perché la famiglia riteneva di avere già troppi figli. Questa linea cellulare viene utilizzata ancora oggi per far crescere i virus utilizzati nei vaccini morbillo, parotite, rosolia, varicella ed herpes zoster.
La linea cellulare MRC-5 (Medical Research Council 5) indica cellule polmonari umane provenienti da un feto maschio di 14 settimane abortito nel 1966 perché la mamma ventisettenne inglese era internata per «motivi psichiatrici». Questa linea viene usata per epatite A, epatite B, tifo, polio, difterite-tetano-pertosse, vaiolo, rabbia ed herpes zoster.
La linea cellulare VERO non è umana ma animale, le cellule infatti derivano dai reni di una scimmia verde africana. Ce ne sarebbero anche altre ma queste sono le principali linee cellulari usate dalle industrie per la produzione di vaccini pediatrici.
Nella crescita e produzione dei virus e dei batteri vaccinali entrano in gioco molte altre sostanze di origine animale e non solo…
Perché i prodotti animali sono utilizzati nei vaccini?
I vaccini contengono forme uccise o indebolite di batteri o virus.
Alla fine del XIX secolo, i microbiologi hanno cominciato a coltivare i batteri in laboratorio. I primi batteriologi hanno cercato di imitare quanto più possibile l’ambiente e i tessuti di una persona infetta utilizzando soluzioni contenenti zuccheri, sali e vari estratti di carne (proteine) per creare «mezzi di crescita».
Queste condizioni erano ottimali per far crescere batteri e virus in laboratorio, perché tali supporti organici fornivano le sostanze nutritive necessarie.
Nonostante siano stati sviluppati supporti sintetici per la crescita di molti microrganismi attualmente si usano ancora nutrienti supplementari forniti da prodotti derivati dall’animale come il siero e il sangue.
Vaccini e gelatina di maiale (stabilizzatore)
La gelatina è una proteina formata dalla pelle si maiale bollita o dal tessuto connettivo.
Tutta la gelatina contenuta nei vaccini è di origine suina.
La gelatina viene utilizzata in alcuni vaccini vivi come stabilizzatore per proteggere i virus contro gli effetti della temperatura (troppo freddo o troppo caldo).
La gelatina nei vaccini è altamente purificata e idrolizzata quindi diversa dalla gelatina naturale utilizzata negli alimenti.
La gelatina si trova in questi vaccini: MMR (MMRVaxPro), Zostavax, Varivax.
Ecco il contenuto di gelatina suina nei principali vaccini pediatrici.
Trivalente MMRII: 14,5mg per dose
Quadrivalente MMRV (ProQuad): 11 mg per dose
Varicella (Varivax): 12,5 mg per dose
Zooster (Zostavax): 15,58 mg
Ecco cosa riporta il sito del Children’s Hospital of Philadelphia (vedere fonti bibliografiche) a proposito della gelatina suina.
«Anche se l’incidenza di anafilassi alla gelatina è estremamente bassa, la gelatina è la causa più comune di reazioni allergiche gravi ai vaccini.
(…) Pertanto, sarebbe bene sapere di eventuali allergie alla gelatina prima di usare un vaccino contenente gelatina».
Albumina umana (stabilizzatore)
L’albumina umana sierica è la proteina più comune nel sangue umano.
Attualmente viene utilizzata in quantità molto piccole come stabilizzatore in uno dei vaccini per la varicella (Varilrix). Proviene da donatori di sangue che vengono sottoposti a screening e il processo di fabbricazione toglie qualsiasi rischio di passaggio di virus dal siero.
Albumina umana ricombinante (stabilizzatore)
Uno dei vaccini MMR, MMRVaxPro, contiene una piccola quantità di albumina umana ricombinante (0,3 mg per dose). L’albumina è prodotta da cellule (per esempio di lievito) a cui viene inserito il gene dell’albumina umana mediante la tecnica di DNA ricombinante.
Così facendo le cellule sono in grado di generare grandi quantità di albumina umana senza alcuna necessità di estrarla dal sangue.
Sembra interessante tutto ciò ma attenzione perché si tratta di una pericolosissima ingerenza e modifica genica (del DNA) con conseguenze impensabili. DNA umano inserito dentro il DNA di un lievito (fungo)…
Proteine d’uovo (ovalbumina)
L’allergia all’uovo è abbastanza comune nei bambini al di sotto dei 5 anni e molto più comune nei bambini rispetto agli adulti. Solo in Gran Bretagna sono circa 60.000 i bambini con allergia alle uova.
I vaccini possono contenere tracce di proteine d’uovo, e questo perché il virus dell’influenza per esempio viene coltivato su uova di galline.
Naturalmente per il sistema sanitario la maggior parte dei bambini con allergia all’uovo può essere vaccinata tranquillamente poiché il contenuto di ovalbumina sarebbe molto basso. L’unica eccezione, dicono, sono i bambini che hanno una grave anafilassi sulle uova.
Come si può accertare questa allergia in un neonato di pochi mesi che non ha mai mangiato uova?
Fino a poco tempo fa, le persone allergiche alle uova non potevano ricevere per esempio il vaccino trivalente MMR. Tutto è cambiato da circa dieci anni, da quando i virus di morbillo e parotite vengono coltivati in un terreno di cellule embrionali di polli (e non più sulle uova).
Quindi non ci sarebbe abbastanza proteina d’uovo nel vaccino MMR per causare reazioni allergiche.
Altri vaccini, come quello contro la febbre gialla, possono contenere proteine d’uovo.
Prodotti di origine bovina
S’intendono tutti i prodotti derivati da una mucca o da un vitello (latte, siero bovino proveniente dal sangue della mucca).
Come detto i microrganismi per la produzione di vaccini vengono coltivati in condizioni controllate in un mezzo (medium) che fornisce le sostanze nutritive necessarie alla crescita: tali sostanze nutritive derivano da prodotti ovini e bovini.
I componenti della mucca vengono spesso utilizzati perché le mucche essendo animali molto grandi usati per il cibo mettono a disposizione molti materiali.
I prodotti derivati possono includere aminoacidi, glicerolo, gelatina, enzimi e sangue.
Il latte della mucca è una fonte di aminoacidi e zuccheri come il galattosio, altri derivati includono il glicerolo. La gelatina e alcuni aminoacidi provengono da ossa di mucca. L’apparato scheletrico viene utilizzato per preparare brodi utilizzati in alcuni medium.
Le cellule che vengono utilizzate per propagare i virus richiedono l’aggiunta di siero da sangue.
Come si giustificano le religioni?
I cattolici, quelli veri, dovrebbero essere preoccupati perché per produrre i virus vaccinali si usano ancora delle linee cellulari di feti abortiti. Lo stesso vale per i musulmani, gli ebrei e i testimoni di Geova circa l’uso di derivati animali, come sangue bovino e gelatina di maiale nella produzione di vaccini.
Ovviamente le gerarchie religiose sminuiscono il problema.
Secondo l’interpretazione (umana) delle leggi ebraiche, non esisterebbe nessun problema con la gelatina o altra sostanza animale se viene usata in un prodotto che non entra in bocca.
Medesima cosa per i leader musulmani i quali avrebbero stabilito che l’uso della gelatina suina nei vaccini non rompe le leggi alimentari religiose, perché è altamente purificato e viene iniettato, non ingerito!
Secondo il rabbino Abraham Adler: «non esiste alcun problema con i suini o altri ingredienti derivanti da animali nei prodotti non orali. Ciò include vaccini, inclusi quelli somministrati attraverso il naso, iniezioni, supposte, creme e pomate».
Quindi gli ebrei ortodossi e i musulmani doc possono fare sonni tranquilli se i derivati del maiale vengono inoculati, respirati, introdotti nel retto mediante supposta, perché la cosa fondamentale è che non vengano mangiati. Solo allora si può gridare allo scandalo.
I vertici della chiesa cattolica in quanto voli pindarici non sono da meno.
Nel 2005 il documento della Pontificia Academia Pro Vita dal titolo: «Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule provenienti da feti umani abortiti» poneva alcune interessanti riflessioni.
«I vaccini, poiché sono preparati a partire da virus raccolti nei tessuti fetali infettati e volontariamente abortiti, e successivamente attenuati e coltivati mediante ceppi di cellule umane ugualmente provenienti da aborti volontari, non mancano di porre importanti problemi etici.
Se una persona respinge ogni forma di aborto volontario di feti umani, tale persona non sarebbe in contraddizione con se stessa ammettendo l’uso di questi vaccini di virus vivi attenuati sulla persona dei propri figli? Non si tratterebbe in questo caso di una vera (ed illecita) cooperazione al male?».
Siccome questo documento poneva grossissimi interrogativi, il 31 luglio 2017 l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute (CEI) e l’associazione Medici Cattolici Italiani hanno ben pensato di aggiornarlo. In peggio ovviamente.
Ecco l’attuale parere della chiesa: «nel passato i vaccini possono essere stati preparati da cellule provenienti da feti umani abortiti, ma al momento le linee cellulari utilizzate sono molto distanti dagli aborti originali».
Quindi gli esperti della CEI confermano che i virus odierni sono coltivati su cellule di feti abortiti, ma essendo passato mezzo secolo il problema morale si è cancellato! Et voilà.
Un aborto fatto 50 anni fa non è più un aborto.
Chiederemo agli esperti morali della chiesa dopo quanti anni un aborto, da abominio diventa una cosa socialmente utile.
Le chicche purtroppo non finiscono qua: «per quanto riguarda la questione di vaccini che nella loro preparazione potrebbero impiegare o avere impiegato cellule provenienti da feti abortiti volontariamente, va specificato che il “male” in senso morale sta nelle azioni, non nelle cose o nella materia in quanto tali».
Quindi il “male in senso morale” secondo la Santa Chiesa è stato commesso solo dalla madre che “volontariamente” ha abortito il feto. L’industria che ha fisicamente prelevato le cellule dai polmoni del feto morto per coltivare in vivo i virus vaccinali speculandoci sopra miliardi; le case farmaceutiche che acquistano questi virus per spacciare vaccini; i medici che li inoculano nel corpo di neonati e i genitori che portano i loro figli alle Asl non hanno nessuna colpa morale.
Ecco lavate in un sol colpo, nascondendosi dietro interpretazioni delle sacre scritture, tutte le responsabilità morali di una pratica medica aberrante e rischiosissima.
Quindi voi cattolici non datevi pena se i virus vengono coltivati ancora oggi su cellule di feti abortiti, perché non avete costretto voi ad abortire le donne, quindi il male è stato commesso da qualcun altro…
Voi ebrei e musulmani e testimoni di Geova non datevi pena se dentro i vaccini vi sono derivati animali tra cui suini, bovini e pollame vario, perché mica li dovete mangiare, li dovete soltanto iniettare nel sangue di vostro figlio…
Finalmente il Re è nudo.
Il vescovo di Roma, i portavoce di Maometto e i discendenti di Abramo, cioè le strutture gerarchiche piramidali che gestiscono e controllano le principali religioni monoteistiche, hanno manifestato la loro vera natura…
Fonti ufficiali:
Department of Health, Medicine or Pharmaceuticals of animal origin
https://www.health.qld.gov.au/…/…/0024/147507/qh-gdl-954.pdf
Vaccine excipient & media summary
https://www.cdc.gov/…/do…/appendices/b/excipient-table-2.pdf
Vaccines and porcine gelatine
http://www.nhsdirect.wales.nhs.uk/pdfs/WGGe.pdf
Vaccine Ingredients – gelatin. Children’s Hospital of Philadelphia
http://www.chop.edu/…/vaccine-e…/vaccine-ingredients/gelatin



I vaccini ci hanno salvati da epidemie devastanti

Nessuno pare prendersi la briga di controllare se l’assunto del titolo risponda a verità. La frase o, per lo meno, il concetto, è correntemente accettato anche dai cosiddetti “antivaccinisti” che iniziano spesso i loro discorsi con l’inchino. Nessuno, però, pare prendersi la briga di controllare se, fatti alla mano, l’assunto risponda a verità.
Chi lo facesse e andasse a leggersi i numeri che riguardano la mortalità delle malattie infettive più comuni che dall’inizio del secolo scorso vengono registrati ufficialmente almeno in USA e in Gran Bretagna, si troverebbe davanti un’oggettività imbarazzante. Stando ai numeri, i vaccini non hanno salvato una sola vita e, nella migliore delle ipotesi, sono stati perfettamente indifferenti. Chi, poi, andasse a leggersi la storia della Medicina trattata freddamente, cioè senza il supporto di qualche casa farmaceutica che facilita la pubblicazione del libro come oggi è prassi, scoprirebbe che i vaccini di guai ne hanno fatti non pochi, a partire dalle epidemie di vaiolo che quei farmaci indussero nell’Ottocento tanto da scatenare rivolte popolari contro chi, vedi come la storia si ripete, voleva imporre quella pratica.
Era impossibile non accorgersi, magari senza fare troppa pubblicità e, anzi, tacendo del tutto, che i vaccini così com’erano un tempo erano poco o per nulla efficaci e, allora, ecco che le industrie farmaceutiche cominciarono a modificare le formule dei loro prodotti, introducendo di volta in volta qualche ingrediente o modificando qualche passaggio di fabbricazione. Il risultato è stato quello di ottenere cocktail devastanti e, tra gli altri effetti, di mantenere in vita malattie ormai in via di sparizione (per esempio la poliomielite) o di modificare il patogeno fino a farlo diventare una malattia nuova (per esempio il morbillo).
Ma, forse a sorpresa per qualcuno, medici in primis che sono non proprio di rado molto più disinformati dei loro clienti, i vaccini di oggi vanno ad interferire pure con la religione.
Anzi: le religioni.
Diversi prodotti si servono di tessuti di maiale: reni e pelle soprattutto, una pelle che, tra l’altro, è piena di glifosato, un erbicida non selettivo che ha pure un effetto chelante attraverso cui diversi inquinanti contenuti nei vaccini raggiungono il cervello (me l’ha detto Stephanie Seneff, scienziata di fama mondiale del Massachusetts Institute of Technology). Credo sia noto a tutti e, specialmente, ai fedeli, che l’Islam fa divieto di usare carne di maiale definita “haram” dalla Sura 5 Al Ma’ida. Iran, Qatar e Arabia Saudita vietano addirittura l’importazione di prodotti contenenti maiale, e questo che si sia musulmani o di qualunque altra convinzione. E i vaccini, allora? Ma anche gli ebrei vietano il maiale definito non “kasher” (Levitico 11:3-8). E i vaccini? Poi ci sono varie altre religioni specie del Medio Oriente che pure proibiscono il maiale. A me viene naturale chiedermi come mai anche gli osservanti più attenti e integralisti di quelle religioni fingano di ignorare che, vaccinandosi, commettono un peccato. O, magari, si è pensato prudente tenerli all’oscuro.
E i cristiani? I cristiani, se si eccettua qualche setta molto minoritaria, della carne di maiale hanno fatto una vera e propria arte e, dunque, nessun problema ad iniettare nell’organismo qualcosa che con i suini abbia a che fare. Ma i cristiani, e forse non solo loro, covano forti obiezioni nei riguardi dell’aborto. Non quello che si verifica naturalmente in condizioni patologiche, ma quello provocato perché, per qualunque ragione, si rifiuta la maternità. Ebbene, esistono almeno 10 vaccini che vengono prodotti usando feti umani abortiti. È ovvio che non si deve trattare di feti malati e, dunque, si dovranno usare feti di bambini che sarebbero nati sani.
A margine, e senza che ci si possa sorprendere, aggiungo che su quei bambini mai nati del tutto, prospera un fiorente commercio che pare non essere proprio completamente legale, denunciato il 13 dicembre 2016 da Charles E. Grassley, presidente del Senate Committee of the Judiciary, della cui lettera su carta intestata del Senato USA indirizzata anche all’FBI io ho copia.
Ora mi pare interessante rifarmi ad un documento statunitense ufficiale dello stato federale della Virginia datato 18 marzo 2017. In questo sono riportate quattro audizioni, tre delle quali del dott. Alvin Moss, ricercatore capo dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention) e uno della dott.ssa Suzanne Humphries, internista e nefrologa ospedaliera.
Parto da quest’ultima e la cito, seppure in traduzione, verbatim: “Ho condannato i miei pazienti a vaccinarsi fino a che non ho scoperto la verità. Ho assistito a decine e decine di casi di miei pazienti ammalatisi gravemente a 24 ore dalla vaccinazione senza nessun’altra causa possibile evidente”.
E, più avanti: “Ho toccato con mano l’impenetrabilità delle informazioni reali sugli eccipienti dei vaccini”.
Alvin Moss, invece, tratta del problema dei feti abortiti partendo da “Ho con me un rapporto interno del CDC che evidenzia in giallo tutti i vaccini di largo impiego che usano cellule estratte da feti abortiti (…). In tutto sono 10 vaccini normalmente in commercio”. E dopo qualche frase, parlando degli antiabortisti, dice: “Sappiano che nei vaccini che sono loro praticati sono presenti cellule di aborti di piccoli umani”. Tralascio il passaggio in cui sottolinea l’ignoranza di molti suoi colleghi medici che non hanno idea di come sia fatto un vaccino e che cosa ci sia davvero dentro.
Del resto, noi italiani non siamo da meno. Interessante è, poco più avanti, la frase: “Conosco molto bene che cosa provochino il mercurio, l’alluminio, il polisorbato, la formaldeide, le cellule del rene di maiale e le cellule di feti umani nei vaccini”. Poi la deposizione continua parlando delle vaccinazioni antinfluenzali che in USA sono forzate quando si entra come pazienti in un ospedale e del collegamento tra vaccini e autismo. La domanda posta è: “Lei è a conoscenza di studi validati che pongano in correlazione con i vaccini i casi di autismo con quadro tipico manifestato subito dopo le vaccinazioni pediatriche?”. E la risposta è: “La mia risposta è sì. Conosco almeno un centinaio di questi studi validati”. Poi, riassumendo un discorso più lungo, Moss afferma che quegli studi attestano una correlazione certa tra vaccini e autismo, aggiungendo che, se il Congresso USA istituisse una commissione ad hoc, entro un mese ci sarebbe l’evidenza incontestabile della correlazione.
Va da sé che nulla di tutto questo viene riportato dai mezzi che, chissà perché, ci ostiniamo a chiamare “d’informazione” né se ne occupa quella che chiamiamo politica né, fuori di ogni considerazione etica, se ne occupano i medici che, molto probabilmente, vivono del tutto all’oscuro di ogni cosa, trasformati come sono in automi decerebrati utili solo per eseguire ordini. E per chi si pone domande c’è la sanzione che può significare non lavorare più.
E le autorità religiose? Chissà perché, qui le tre grandi religioni monoteiste sono in perfetto accordo: silenzio.



Vaccini e le linee cellulari di feti abortiti. Attacco alla genetica umana?

Sugli effetti collaterali dei «farmaci pediatrici» chiamati vaccini non ci sono dubbi se non nei cervelli di quelle persone profondamente analfabete e ignoranti che si informano tramite la televisione e i giornali, e da parte di quel mondo scientifico e corrotto collegato a doppia mandata con le lobbies della chimica e farmaceutica.
Moltissimi autori, ricercatori e medici onesti intellettualmente descrivono che la causa degli effetti avversi starebbe non tanto nella parte antigenica (virale o batterica che sia), quanto negli adiuvanti e conservanti usati dalle industrie: sostanze neurotossiche (sali di alluminio e mercurio, ecc.), cancerogene (formaldeide, ecc.), antibiotici, ecc.
Tutto estremamente corretto. Ma forse c’è dell’altro…
I vaccini contengono sostanze molto meno note – perché coperte dall’inviolabile segreto industriale – che si nascondono dietro sigle e/o acronimi e che potrebbero giocare invece un ruolo prioritario nell’eziologia di gravissime e incurabili patologie, per non parlare dell’inquietante modifica della genetica umana…
Le sostanze in questione sono: MRC-5, WI-38 e Vero.
Ecco le informazioni riportate dai bugiardini delle rispettive società produttrici.
VACCINO INFANRIX HEXA
Nel vaccino esavalente prodotto dalla Glaxo contro difterite, tetano, epatite-B, poliomielite, pertosse e haemophilus influenzae tipo B:
«prodotto da cellule di lievito (S. cerevisiae) tramite tecnologia del DNA ricombinante»;
«propagato in cellule VERO».
VACCINO M-M-R VAXPRO
Nel vaccino trivalente prodotto dalla Sanofi Pasteur contro morbillo, parotite, rosolia:
«prodotto su cellule embrionali di pollo»;
«prodotto su fibroblasti di polmone diploidi umani WI-38».
VACCINO PRIORIX
Nel vaccino quadrivalente prodotto dalla Glaxo contro morbillo, parotite, rosolia, varicella:
«coltivato in colture di cellule embrionali di pollo»;
«coltivato in cellule diploidi umani MRC-5».
VACCINO PROQUAD
Nel vaccino quadrivalente della Sanofi Pasteur contro morbillo, parotite, rosolia, varicella:
«prodotto su cellule embrionali di pollo»;
«prodotto su fibroblasti di polmone diploidi umani WI-38»;
«prodotto su cellule diploidi umani MRC-5».
VACCINO PENTAVAC
Nel vaccino pentavalente prodotto dalla Sanofi Pasteur contro difterite, tetano, pertosse, polio, haemophilus influenzae tipo B:
«adsorbito su alluminio idrossido»;
«prodotto su cellule VERO».
Per far crescere i ceppi virali usati poi nei vaccini, le corporation necessitano di un terreno di coltura rappresentato da cellule umane o animali o entrambe assieme (pollo e uomo).
Vediamo adesso nel dettaglio cosa rappresentano e soprattutto cosa nascondono le sigle:
VERO, WI-38, MRC-5.
Innanzitutto è interessante sapere che tutti e tre i brevetti di queste linee cellulari sono nelle mani della ATCC®, la più importante e sconosciuta organizzazione mondiale che si occupa di risorse e materiali biologici.
Lavora fin dal 1925 sulla produzione, conservazione e vendita di microrganismi (tra cui fermenti e probiotici) e linee cellulari.
La sede nei primi anni di attività dell’azienda era presso l’Istituto McCormick a Chicago, poi si trasferì all’università di Georgetown a Washington e ora si trova a Manassas in Virginia vicino all’Istituto nazionale di salute americano.
WI-38 (Winstar Institute 38, numero ATCC®, CCL-75)
La sigla WI-38 indica cellule diploidi umane.
Cellule fibroblastiche polmonari di un feto femmina svedese abortito dopo 3 mesi di gestazione perché la famiglia riteneva di avere già troppi figli.
La linea cellulare isolata la prima volta da Leonard Hayflick e Paul Moorhead nel 1964 è stata ampiamente utilizzata nella ricerca scientifica, con applicazioni che vanno dalla creazione di importanti teorie nella biologia molecolare alla produzione di molti tipi di vaccini anti-morbillo+parotite+rosolia, anti-varicella e anti-herpes zooster.
Dagli anni Sessanta ad oggi continuano ad utilizzare questa linea cellulare. Com’è possibile? A spiegarlo è la stessa ditta produttrice: la crescita di queste cellule è stata fatta aumentare grazie all’aggiunta di un fattore di necrosi tumorale (TNF alfa).
MRC-5 (Medical Research Council 5, numero ATCC®, CCL-171)
Ancora più inquietante è il brevetto della linea cellulare MRC-5 sempre prodotto dalla ATCC.
Si tratta di cellule polmonari prelevate da un feto maschio abortito di 14 settimane da una mamma di razza caucasica, ma in questo caso ci sono anche altre informazioni aggiuntive.
Questa linea è stata preparata e sviluppata da J. Jacobs nel 1966 partendo dalle cellule espiantate di feto di una donna di 27 anni inglese ricoverata in manicomio.
Lo specifica il report pubblicato su «Nature»: «non cellule oncogene, non malattie familiari, feto espiantato da una donna per cause psichiatriche»!
«Taken from a 14-week male foetus removed for psychiatric reasons from a 27 years old woman».
VERO (numero ATCC®, CCL-81)
Le cellule VERO non sono di origine umana ma animale: derivano dai reni di una scimmia verde africana (Chlorocebus).
Scoperte per la prima volta il 27 marzo 1962 dalla Chiba University in Giappone.
La linea cellulare che ancora oggi si usa è quella ottenuta dopo il 93° passaggio di crescita cellulare al Laboratorio di Virologia Tropicale dell’Istituto nazionale malattie infettive della medesima università il 15 giugno 1964.
Il problema anche in questo caso è molto serio perché la rivista scientifica americana «Cancer Research» ha fornito evidenze sulla presenza di un virus della scimmia, denominato SV40, nei tumori cerebrali umani (gliomi) e nei campioni di sangue e sperma di individui sani.
Questo virus presente nelle scimmie, dove sembra essere innocuo, come può aver saltato la specie e infettato l’uomo? Sono state inventate le teorie più bizzarre che ovviamente si commentano da sole: dal consumo alimentare di carne di scimmia, ai rapporti sessuali tra africani e la povera bestia.
La risposta necessita di uno sforzo mentale e una fantasia meno eccessivi: vaccinazioni!
Molti ricercatori e scienziati ne sono convinti, come il professor Mauro Tognon, biologo e genetista dell’Università di Ferrara: «È noto dal 1960 che SV40 fu trasferito all’uomo mediante le vaccinazioni anti-polio eseguite su scala planetaria durante il periodo 1955-63. Durante quel periodo nei soli Stati Uniti d’America 98 milioni di individui, vaccinati con le antipolio, furono infettati con SV40».
Nel sito ufficiale della ATCC che produce le cellule VERO, è riportato che tra le varie suscettibilità ai virus, c’è anche il SV40…
HIGH FIVE CELLS™ (Numero catalogo B85502)
Queste linea cellulare fu sviluppata dall’Istituto Boyce Thompson per la ricerca di piante di Ithaca, NY.
Le High Five™ sono cellule di origine animale estrapolate dall’ovaio di un insetto: la falena Trichoplusian ni.
Le cellule High Five™ sono la scelta migliore per via dell’alto numero di espressione proteica, e in questo substrato vengono coltivati i virus vaccinali come quelli dell’HPV, il Papilloma Virus umano.
Nel sito della società Thermo Fisher Scientific viene anche riportato il costo di queste cellule.
Il costo di 3×106 (3 milioni) di cellule è di 1122 euro.
Nel sito ufficiale viene specificato che questa linea cellulare va manipolata con molta attenzione. «Maneggiare come materiale al alto rischio, contenimento di Livello 2 di Biosicurezza. Questo prodotto contiene Dimethyl Sulfoxide (DMSO), un materiale pericoloso» …
Altri vaccini che usano le due linee umane sono:
– MERUVAX: vaccino monovalente contro la rosolia della Merck;
– RUDIVAX della Sanofi Pasteur;
– ERVEVAX della Glaxo;
– M-R-VAX della Merck;
– RUDI-ROUVAX della AVP;
– BIAVAX della Merck;
– MMR della Merck;
– TRIMOVAX della Sanofi Pasteur;
– PRIORIX della Glaxo;
– VAQTA della Merck;
– HAVRIX della Glaxo;
– VARIVAX della Merck;
– POLIOVAX della Aventis;
– IMOVAX della Aventis
– ACAM 1000 della Acambis.
COSA SUCCEDE INOCULANDO DNA UMANO?
Alcuni dei virus citati sono ospite-specifici e per sopravvivere creano stretti legami con le cellule in cui penetrano. Quando un virus matura e si divide, acquisisce alcuni frammenti del DNA delle cellule che lo ospitano e se viene utilizzato per preparare un vaccino porta con sé frammenti del DNA delle cellule su cui è stato coltivato (in questo caso DNA fetale umano).
Poiché il nuovo DNA virus/cellula-fetale è almeno in parte della stessa specie del destinatario del vaccino (razza umana), nel momento in cui il DNA virale modificato viene a contatto col DNA umano del soggetto che ha ricevuto il vaccino, si verifica la cosiddetta ricombinazione omologa del DNA (un processo che avviene spontaneamente solo all’interno di una stessa specie).
Si vengono così a formare cellule con un DNA virus/cellula-fetale/vaccinato che possono venire riconosciute come estranee scatenando una risposta immunitaria volta ad eliminare queste cellule anomale (infiammazione).
Dato che l’oggetto di questa battaglia sono le cellule del soggetto stesso, si può scatenare una «risposta autoimmune» nei soggetti che presentano una predisposizione.
Sarà un caso ma oggi le malattie autoimmuni (oltre una ottantina, tra cui: diabete tipo-1, artrite reumatoide, lupus, tiroidite, sclerosi, ecc.) sono in crescita esponenziale tra la popolazione infantile e adulta.
I geni che sono stati collegati all’autismo (AAGs: autism associated genes) hanno una sensibilità molto elevata verso gli insulti alla stabilità genomica in confronto al gruppo di tutti i geni contenuti nel genoma umano e in particolare la sensibilità maggiore è stata riscontrata nei AAGs del cromosoma X.
I virali prodotti da linee cellulari fetali contengono quantità inaccettabilmente elevate di frammenti contaminati di DNA fetale umano e questi vaccini potrebbero indurre l’autismo proprio perché il DNA fetale contaminato dal virus agisce su aree del nostro genoma che sono più sensibili a questo tipo di insulto e che sono proprio le aree che contengono i geni collegati all’autismo. Ecco il classico esempio di danno epigenetico.
Ma non è tutto…
CONCLUSIONE
Ricapitolando: nei vaccini pediatrici oltre ai pericolosissimi adiuvanti, metalli pesanti, formaldeide, antibiotici, ecc. si trovano cellule derivate da feti umani abortiti “tenute in vita” (passatemi il termine) da oltre cinquant’anni grazie a fattori tumorali di crescita e moltiplicazione.
Oltre a questo, che è sufficientemente grave per inquietarsi l’animo, alcuni vaccini contengono pure il virus SV-40 delle scimmie che potrebbe giocare un ruolo importante, come cofattore, nell’insorgenza di tumori nell’uomo.
Da oltre mezzo secolo ricercatori pazzi, al cui confronto Mengele è stato un pivellino, lavorano alacremente per tenere in vita cellule fetali che serviranno a Glaxo, Sanofi e Merck per la produzione di vaccini.
Solo chi è mentalmente ottuso o in totale malafede non vuole vedere la crescita esponenziale di patologie e disturbi vari nella nostra società, soprattutto in età pediatrica:
– 1 bambino su 6 ha disturbi specifici dell’apprendimento;
– 12-15% dei bambini hanno il disturbo da deficit di attenzione (ADHD);
– 1 bambino su 87 è all’interno dello spettro autistico, con un aumento del 1700% in 10 anni;
– 1% è la morte improvvisa del lattante (SIDS, morte in culla);
– 40 sono i morti e 15.000 le reazioni avverse al Gardasil (Vaccino della Glaxo contro il papilloma virus);
– 1 persona ogni 15, ultra 65enne, affetta da demenza, 1 su 8 oltre gli 85 anni;
– 1 persona ogni 450 manifesta il diabete infantile di tipo-1;
– 1 uomo ogni 2 ed 1 donna ogni 3 svilupperà il cancro nel corso della vita;
– L’Italia ha il triste primato in Europa per numero di tumori in età pediatrica.
Inoculando nel corpo di un neonato di due/tre mesi privo di un sistema immunitario maturo, batteri, virus, metalli pesanti (come alluminio e mercurio), antibiotici, formaldeide si corrono gravissimi rischi: disbiosi intestinali, infiammazioni, tra cui le pericolosissime encefaliti, malattie autoimmuni, allergie, ecc.
Ma cosa succede quando a finire nel sangue sono frammenti di DNA alieno? DNA con un corredo cromosomico femminile (XX) e/o maschile (XY)?
Può questo interferire e/o squilibrare la genetica maschile e quella femminile? Tale abominio potrebbe influenzare il normale sviluppo fisico, mentale e sessuale di un bambino maschio?
L’epigenetica insegna che è l’ambiente e le informazioni che da questo partono a far attivare o disattivare le varie espressioni geniche nel corpo umano.
La caratteristica forma a doppia elica allungata del DNA lo renderebbe un’ottima antenna per la ricetrasmissione di onde elettromagnetiche e dagli esperimenti compiuti dai russi il DNA, sottoposto a radiazioni elettromagnetiche, si comporta proprio come un “oscillatore”.
Il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier ne è convinto: «il DNA del genoma della maggior parte dei batteri patogeni contiene spezzoni che risultano capaci di generare onde elettromagnetiche a frequenza molto bassa, fino a 2 mila Hz». I ricercatori hanno rilevato «gli stessi segnali elettromagnetici di spezzoni di DNA batterico nel plasma sanguigno di pazienti colpiti da Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla e artrite reumatoide».
Questo significa che il DNA è in grado di emettere e trasmettere segnali elettromagnetici di bassa frequenza, i quali mantengono poi “memoria” delle caratteristiche del DNA stesso.
Quale messaggio e quale informazione potrà trasmettere il DNA di cellule di un feto abortito di tre mesi negli anni Sessanta da una donna psichiatrizzata?
Stiamo per caso assistendo al tentativo criminale di modifica e/o inquinamento della genetica umana? Trasformare per esempio il maschio (XY) in un caotico miscuglio ibrido, dove non sa bene a che genere appartiene. Questo potrebbe essere molto interessante per l’Industria della malattia e quella che specula sulla vita: utero in affitto, fertilità, impianti, cure ormonali, banche del seme, ecc. Un giro di affari incalcolabile perché di mezzo c’è il controllo totale sulla vita …
Le previsioni ufficiali non lasciano spazio a molti dubbi: la combinazione tra la persistente denatalità ed il progressivo aumento della longevità conducono a stimare che nel 2050, la popolazione inattiva sarà in misura pari all’84% rispetto a quella attiva. Inattiva significa non in grado di procreare!
Negli ultimi 50 anni il numero di spermatozoi maschili si è ridotto della metà…
Forse dovremo fare l’abitudine a titoli come questo: «Femminizzazione del maschio e infertilità maschile»? .
La fortuna vuole che ci siano società biotech e farmaceutiche che lavorano per risolvere questo serissimo problema «creando la vita» on demand e soprattutto on pay.
Un domani infatti solo chi avrà soldi potrà permettersi di «comperare» e «fabbricare» una creatura vivente su misura, a proprio piacimento, mediante per esempio la scelta di un utero in affitto (passaggio transitorio) per giungere al vero e proprio commercio di impianti, ovuli e sperma sintetici creati in laboratorio. Quando poi finiranno la costruzione dell’utero artificiale finalmente la donna sarà sganciata dal fardello assurdo e doloroso chiamato gravidanza!
AGGIORNAMENTO
Grazie ad un aggiornamento della dottoressa Antonietta Gatti si vengono a sapere alcune informazioni molto interessanti che completano il quadro.
In America la notizia è ufficiale, grazie alla testimonianza del Professor Alvin Moss, del Center for Health Ethics & Law department at West Virginia University.
Nel video del 18 Marzo scorso, testimonia di fronte al West Virginia Education Committee, dice:
“Ho qui con me un report interno della CDC che evidenzia in giallo tutti i vaccini, di largo impiego ed utilizzo che utilizzano cellule estratte da FETI ABORTITI per la loro composizione (e li enumera col nome commerciale, uno per uno). In tutto sono dieci vaccini in normale commercio al momento.”
I consultori famigliari, come il Planned Parenthood Institute (https://www.guttmacher.org/tags/planned-parenthood ) aiutano la donna a interrompere la gravidanza, dopodiché, a porte semichiuse, inizia un altro percorso molto redditizio.
Sì perché quel feto a cui non verrà data una pietosa sepoltura, come ci si aspetterebbe, sarà sezionato in tante parti: fegato, rene, timo, pelle, ecc. (un rene può costare 350 dollari) e i singoli pezzi venduti a ditte che producono varie cose, ad esempio usano i tessuti umani per poi fare vaccini.
Non solo, ma da queste audizioni del Governo sono nate varie inchieste che coinvolgono anche l’FBI. Si sta scoprendo, grazie al Presidente dello Stato dell’Iowa e della Commissione Giustizia del Senato Americano, Sen. Grassley (https://www.grassley.senate.gov/…/grassley-refers-planned-p…) , che gli istituti:
– StemExpress, LLC;
– Advanced Bioscience Resources, Inc.;
– Novogenix Laboratories, LLC;
– Planned Parenthood Mar Monte;
– Planned Parenthood Los Angeles;
– Planned Parenthood Northern California; and
– Planned Parenthood of the Pacific Southwest
Vendono, pezzo per pezzo, i feti abortiti a ditte farmaceutiche, naturalmente contro la legge americana.
La domanda che sorge spontanea è: i nostri consultori famigliari fanno lo stesso?
Vendono anche loro più o meno sottobanco organi fetali alle ditte italiane che producono vaccini,e voglio risparmiare sulle cellule coltivate in vitro? Esiste anche da noi questo mercato?
Si ringrazia la d.ssa Valeria Gentili (https://www.popolounico.org) per le informazioni specifiche sui brevetti.



Sperimentazione Vaccino TAT contro l’infezione da HIV-AIDS

Carissimi lettori, è oramai da tempo che insieme abbiamo affrontato la scomodissima questione della sperimentazione animale e insieme a me siete entrati in un mondo a dir poco nebuloso, quando non chiaramente corrotto e carico di enormi conflitti d’interessi. In altri termini: un vero pantano!
Oggi voglio raccontarvi una storia tutta italiana che non può di certo farci sentire orgogliosi. Una storia che tocca in parte la sperimentazione animale, ma che chiarisce in maniera inequivocabile le dinamiche che stanno dietro alla ricerca scientifica in generale.
Era luglio del 2005 quando la dott.ssa Barbara Ensoli dell’Istituto Superiore di Sanità, organizza una conferenza stampa al Campidoglio, alla presenza del sindaco Veltroni, per annunciare, uditeudite!: la scoperta del vaccino contro l’AIDS. Da li a poco il prof. Ferdinando Aiuti replica sulla stampa che assolutamente le cose non stavano così, perché per poterlo dichiarare, sarebbe stato ancora necessario per lo meno terminare le fasi della ricerca, in particolare la fase II e III della sperimentazione clinica. Viene quindi istituita una commissione d’inchiesta da parte della Commissione Nazionale AIDS del ministero della Salute ai fini di chiarire la questione, ma l’allora Ministro della Salute Storace, da cui la Commissione dipende, mette il veto e così non se ne fa nulla!
Facciamo un piccolo passo indietro per chiarire di quale vaccino stiamo parlando. Il vaccino è l’Anti TAT contro l’AIDS. La proteina TAT è una proteina che ha un ruolo essenziale di transattivatore per la replicazione virale ed è in grado di legare l’RNA. In altri termini in assenza di questa proteina il virus della immunodeficienza acquisita (HIV) genera solo piccoli trascritti e non è in grado di codificare tutte le proteine che servono per la sopravvivenza dello stesso e quindi per provocare l’infezione. Già dal 1999 il prof. Gallo (scopritore assieme a Luc Montagnier del virus dell’AIDS) iniziò una serie di esperimenti su animali da laboratorio al fine di produrre un vaccino contro questa proteina, ma dopo gli iniziali (come da protocollo!!!) entusiasmi lo stesso professore e collaboratori rinunciarono al programma di produzione di questo vaccino, ritenendo che non solo fosse inefficace, ma addirittura pericoloso. In Italia invece si continuava a sperimentare su Primati non umani (Macachi) da parte dell’ISS, nella figura della dott.ssa Barbara Ensoli, in netto conflitto con la posizione del prof. Gallo. In questa diatriba fra “Intelligenze” si inserisce una nota politica che venne riportata sulla rivista Science nel dicembre 2003: ” … Il governo americano ha finanziato il progetto dell’ISS con ben 10 milioni di dollari” e tale decisione non è derivata solo da considerazioni di tipo scientifico, ma John Cohen, autore dell’ articolo, lascia intendere che il finanziamento è “frutto del profondo apprezzamento del Presidente Bush per l’appoggio italiano alla guerra in Iraq“. Ogni commento a ciò ritengo sia inutile! Quindi dal 1999 il gruppo di ricerca della dott.ssa Ensoli inizia anche la fase di sperimentazione su volontari, cioè la fase I, in collaborazione con altri istituti di ricerca. Si reclutano quindi 38 soggetti sani, per testare un Vaccino Preventivo e in contemporanea parte anche un altro protocollo su 50 soggetti malati di AIDS, per testare un Vaccino Terapeutico. Al di là del fatto che da una ispezione dell’ AIFA vengono scoperte deviazioni critiche al protocollo di ricerca (numero di pazienti effettivamente arruolati inferiore, quantità di vaccino somministrato diversa, problemi sulla documentazione all’autorizzazione della produzione del vaccino) si scopre che nel corso della sperimentazione clinica il vaccino nel frattempo era scaduto, ma veniva rietichettato dallo stesso sponsor (ISS) e riutilizzato! Qui siamo di fronte non solo alla deviazione dal protocollo originale dello studio, ma siamo di fronte ad una vera e propria frode! Nel 2007 l’ISS decide di finanziare la fase II della sperimentazione clinica con 8 milioni di euro e una sperimentazione in Africa (!) per comprensivi 32 milioni, quest’ultima finanziata attraverso la Cooperazione (!). Nel frattempo il prof. Gallo continua a dichiarare una netta contrarietà alla continuazione della sperimentazione del vaccino dell’ISS dichiarando che “il vaccino TAT ha prospettive oscure e da tempo ha invitato alla cautela nell’usare la forma attuale di TAT in quanto potrebbe attualmente sopprimere la risposta immunitaria”. Altre autorevoli voci del mondo della ricerca sull’AIDS mettono in guardia sulla inefficacia del vaccino TAT, ma soprattutto sulla pericolosità. Nonostante ciò arriviamo alla conferenza stampa trionfalistica (come da protocollo!) del 2005, sulla scoperta tutta italiana di un vaccino contro l’AIDS. Così un vaccino totalmente inefficace e addirittura pericoloso sortisce un altro successo: lo stanziamento da parte del Governo Italiano di ben 63 milioni di euro, circa il 25% dei fondi destinati alla ricerca sull’AIDS, da destinare al progetto dell’ISS. Come se non bastasse si decide che una parte dei fondi vada destinata alla costruzione di uno stabilimento per la produzione del vaccino TAT!!! Siamo alla follia. Si destinano fondi per la costruzione di uno stabilimento di produzione di un vaccino, non solo di dubbia efficacia, ma di certa pericolosità, prima ancora di avere i risultati che il vaccino funzioni e che abbia almeno superato la fase II e III della sperimentazione! Ciliegina sulla torta si fa partire la sperimentazione in Africa sotto la voce “Cooperazione allo Sviluppo”, per un vaccino inefficace e pericoloso!? Tanto si sa che a certe latitudini NON SI PROTESTA MAI!!!
Nonostante tutte queste critiche la ricerca, anche se a rilento, va avanti e si prosegue con le fasi II in parte in Italia (vaccino terapeutico ) e in parte in Africa (vaccino preventivo e terapeutico). Altra chicca: il finanziamento privato di Novartis, Glaxo, Menarini, in un primo tempo coinvolte, viene completamente a mancare. Come mai? Non è dato sapere!
Passiamo alla concessione della licenza del vaccino, la quale viene ceduta ad una società di nome Vaxxit Srl, di cui la dott.ssa Ensoli detiene il 70% delle quote. Le altre persone chi sono? Un ex consulente per i brevetti dello stesso ISS, un altro è il dott. Fabrizio Ensoli, fratello della dott.ssa Ensoli, ed infine il dr Aurelio Cafaro ex marito della Ensoli. In altre parole? IL CERCHIO PERFETTO!
In tutto questo vortice di correttezzaabnegazioneamore per la ricercaonestà intellettuale, volontà di fare il bene dell’umanità ecc. … pensate voi che il rispetto per la tutela degli animali coinvolti nella ricerca preclinica sia di interesse di alcuno? Vi do un’ultima informazione. Si tratta della coraggiosa denuncia di un ricercatore dell’ISS che alla fine della fiera è stato costretto a licenziarsi: il dott. Antonio Scardino, il quale alla giornalista Laura Margottini per la rivista Modus Vivendi così dichiara: “Oltre ad impedirmi di discutere i dati, per me pessimi, sui quali avrei dovuto basarmi per fare le mie ricerche, mi è stato chiesto di scrivere articoli scientifici dove avrei dovuto interpretare risultati inesistenti in modo positivo. Ero incastrato in una lobby familiare di cemento. Io sono testimone diretto delle scarsissime proprietà immunogeniche della proteina TAT nei modelli in vivo, del maltrattamento subito dagli animali, del mobbing su me stesso e su altri ricercatori ed anche del totale disinteresse nei confronti degli studenti coinvolti nello studio!“.
Tutto quanto qui riportato è documentato punto per punto, dalla denuncia del prof. Ferdinando Aiuti in una memoria scritta per la Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica Italiana: audizione del 2 luglio 2014. Per questa coraggiosa denuncia il prof. Aiuti ha ricevuto una querela per diffamazione nel 2007 a mezzo stampa con richiesta di risarcimento economico. La sentenza con piena assoluzione del prof. Aiuti è del 14 aprile 2012.
Questa sconvolgente storia, resa necessariamente breve, per motivi ovvi, non rappresenta una storia “straordinaria”. Purtroppo tutto questo è ordinaria realtà di uno squallido quotidiano che coinvolge il mondo della ricerca, il mondo politico, il mondo dell’accademia! Senza volere per questo fare “di tutta l’erba un fascio“, di fronte ad un mondo di corruzione e di conflitti d’interesse ci saranno sempre uomini impavidi come il prof. Aiuti o come il dott. Scardino, che con coraggio tirano fuori la melma dal pantano. Il problema è che per tirare fuori la melma bisogna entrare nel pantano! Con l’indifferenza o continuando a fare spallucce pensando comodamente: “non mi riguarda”, si fa solo il Male!


Decreto vaccini: un attacco all’io
I vaccini provocano una stimolazione impropria e precoce del Sistema Immunitario, cioè delle forze difensive, le figlie dirette dell’Io
Cos’è il vaccino? 
Vaccino = stimolazione precoce del Sistema Immunitario che viene così indebolito;
Sistema Immunitario = organizzazione fisico-eterica dell’Io;
Io = goccia individuale dello Spirito Universale;
Vaccino = indebolimento dello Spirito Individuale, l’Essere dell’uomo.
Vaccini multipli in tenerissima età = alterazione dell’Io, dello Spirito, dell’Essere profondo dell’uomo

Nel tempo attuale, il tempo dell’Anima Cosciente, iniziato da circa 700 anni, ed oggi più che mai attuale, nel tempo dove la libertà dell’uomo fa scaturire da se medesima i valori morali, frutto della compenetrazione profonda del messaggio cristico dell’amore, in questo tempo, dai vertici del governo, si impone una legge che lede la più autentica legge divina: il diritto a decidere di sé, della propria salute, del proprio destino e di quello dei figli.
Dov’è il rispetto della libertà e della dignità umana?
Nella mia attività ho visto le conseguenze dei vaccini: autismo, diabete, allergie, disturbi visivi, linguistici, deambulatori, disturbi del comportamento, ecc. Perché accade questo?
E’ importante comprendere chi è veramente l’essere umano per poter vedere i benefici e i danni che gli si possono fare.
Negli anni ho visto che gli ambiti educativi e scolastici, quelli sanitari, agroalimentari, religiosi e politici, cioè tutti gli ambiti che si occupano del bene dell’uomo, non sanno e non si chiedono veramente CHI E’ L’UOMO.
Ci si ferma al suo lato più visibile, ma l’uomo, oltre al corpo fisico, è formato anche da un corpo vitale, da un’anima e da uno spirito, e queste quattro parti sono fortemente collegate e compenetrate una nell’altra, perciò non si può pensare che una non influisca sull’altra.
Quando si somministra un farmaco che fa scomparire un sintomo dal corpo fisico, questo sintomo rientra nell’astrale (corpo dell’anima), poiché nell’anima stanno le radici della maggioranza delle malattie che conosciamo. Spesso tale sintomo si manifesta dopo qualche tempo in un’altra forma di malattia fisica o psichica. Poiché lo scopo di ogni malattia è quello di farci crescere nella Coscienza, tale malattia non scompare se prima non è avvenuta la necessaria elaborazione-trasformazione del messaggio che porta in sé, ma rimane nascosta nell’inconscio fino al momento in cui sarà necessario che si manifesti nuovamente.
Questa è una legge spirituale alla quale non possiamo sottrarci. Come esseri umani siamo collegati al divenire della Terra e di tutta l’Umanità e questo avviene tramite un continuo processo di trasformazione interiore che ci porta a perfezionare sempre più la nostra anima affinché possiamo crescere nello Spirito (ossia nel nostro Io cosciente ed autocosciente).
Ora, di questo fatto poco importa ai governanti e al sistema sanitario nazionale, perché non vogliono sapere (o lo sanno fin troppo bene?) che quello che incentivano altro non è che un indebolimento dell’Io, quindi un blocco nell’evoluzione spirituale del singolo individuo e dell’intera umanità. E che cos’è questo se non che un potente attacco dei Poteri Oscuri all’Io dell’uomo?
Se si fa una cura che tende a “sopprimere” un sintomo ci si pone già in un’azione poco corretta, perché i farmaci dovrebbero soltanto rinforzare le parti sane (come fanno l’omeopatia e la fitoterapia) e non cacciare nell’ombra quelle malate. Ma il vaccino si spinge ancora più in là, “impedendo” al sintomo di manifestarsi, togliendo all’Io la possibilità di fortificarsi attraverso quel sintomo o malattia, impedendo la corretta incarnazione di forze e talenti che rimangono così irrealizzati, rendendo l’Io o gli “Io” umani sempre più deboli. In altre parole, rendendo lo Spirito sempre più vulnerabile e quindi manipolabile.
I vaccini provocano una stimolazione impropria e precoce del Sistema Immunitario, cioè delle forze difensive, le figlie dirette dell’Io. L’Io viene stimolato troppo presto, quando è troppo immaturo per questa “prova”, e la conseguenza è, nei casi più semplici, il suo indebolimento, negli altri è il suo “distacco” dal corpo e conseguentemente l’autismo, i disturbi di personalità, i disturbi dell’identità…
Si dice spesso che con i vaccini tante malattie sono state debellate. E’ vero che certe malattie non esistono più, ad esempio il vaiolo, ma anche la peste e il colera non esistono più, e non ci sono stati vaccini contro la peste e il colera, perché le malattie sono legate alle caratteristiche culturali e sociali dei tempi e alle relative forze interiori che l’uomo sviluppa. Il vaiolo è scomparso ed è comparso l’aids, la poliomielite è quasi inesistente ormai ed è in crescente aumento la sclerosi multipla, oggi imperversano le malattie autoimmuni, ossia quelle figlie di un Io troppo debole e disorientato, che attacca i propri globuli bianchi invece degli agenti esterni. E sono in continuo aumento le malattie a componente psichica: nevrosi, depressioni, sindromi bipolari, scarsa percezione del senso di sé fino alla dissociazione psicotica.
E infine c’è il cancro. Anche se non si può dire che il vaccino ne sia una causa diretta, esso tuttavia indebolisce l’Io e quando l’Io è debole è debole l’uomo nel suo insieme. Si formano personalità deboli, corpi deboli, anime deboli. Il cancro è il disordine e l’anarchia delle cellule non più governate dall’Io. Nel distretto corporeo dove si forma il cancro l’Io non c’è, è assente, lontano, distaccato.
Quando si parla del vantaggio economico che si apporta allo stato con questa misura preventiva, non si tiene conto delle conseguenze sul medio e lungo termine di questo tipo di interventi, delle numerose patologie “sostitutive” alla malattia soppressa che insorgeranno nel corso del tempo. E meno ancora si tiene conto del disagio interiore, della sofferenza psichica di bambini e famiglie, nonché della privazione o deviazione spirituale.
Rudolf Steiner, nel secolo scorso, quando i vaccini erano molto meno di adesso e non contenevano ancora le sostanze tossiche di oggi, come il mercurio e l’alluminio, diceva tuttavia che se si somministra un vaccino ad un bambino, e quindi gli si sottraggono forze spirituali, si dovrebbe almeno provvedere ad un’educazione e ad uno stile di vita complessivo che lo rinforzi nello spirito, che compensi cioè quanto il vaccino ha sottratto.
Ma oggi la parola Spirito viene derisa, la necessità di sopprimere qualsiasi forma di dolore è prevaricante in tutto, la visione materialistica della vita domina nelle leggi e nell’immaturità spirituale di gran parte dell’umanità.
E tuttavia il mezzo più sano per alleviare la sofferenza è quello spirituale, l’unica via consentita è quella dell’amore e della consapevolezza. Soltanto con una sana educazione allo Spirito, con adeguati processi di Conoscenza, con elevate dosi d’Amore possiamo “vaccinare” bambini e anziani contro le malattie.
Il rimedio consentito dai Mondi Superiori è l’Amore. Soltanto attraverso tale forza ci è concesso, soprattutto se si è medici o terapeuti, di influire sul destino di un altro essere umano, poiché l’Amore assieme alla Libertà è la meta finale dell’evoluzione della Terra. I vaccini sono contro l’amore e contro la libertà, sono inventati per “sopprimere” e non per “esprimere”. Sopprimere equivale a mettere cerotti su ferite infette.
Pericolosissimi per l’Io sono i vaccini contro le malattie esantematiche, poiché esse hanno lo scopo di unire la corrente individuale (che scende dal cielo) con quella ereditaria (che è data dai genitori), e che per tale ragione non di rado scatenano turbe caratteriali e forme autistiche, così come quello per il papilloma virus (il papilloma altro non è che il risultato di conflitti e promiscuità sessuale). Una volta si sapeva che dopo il morbillo o la varicella un bambino diventava più “forte”. Ora si va perdendo questa spontanea saggezza. Diventare più forti non significa altro che dar voce alla propria individualità, sentirsi sicuri nel proprio intimo essere; in altre parole diventare più se stessi, con maggior autonomia e capacità di pensieri liberi e scelte libere.
Ma questo è il pericolo tanto temuto da quelle Forze Oscure che operano nella mente di tanta gente al potere. Tali forze conoscono cos’è lo Spirito e agiscono al contrario, scambiando il male per bene, ingannando l’umanità, inventando colossali bugie e sottraendo all’uomo quanto ha di più sacro: l’Io, l’individualità, e con essa la libertà e l’amore.
E’ necessario imparare a vedere dietro le apparenze, ascoltare la nostra voce interiore! Diamo amore ai nostri bambini e ai nostri anziani al posto dei vaccini. Diamo parole, carezze, comprensione, ascolto e attenzione, e se arriverà una malattia accompagniamo la guarigione quanto più possibile con rimedi naturali. Essi rafforzano l’Io poiché sono figli della Luce e la Luce è la manifestazione visibile dell’amore.
Impegniamoci nella faticosa strada della Verità, la quale non è mai figlia della paura. Quasi sempre coloro che scelgono le vaccinazioni lo fanno per paura e coloro che non vaccinano anche. Non dobbiamo avere paura. Facciamo una scelta consapevole, dove non sia la paura l’elemento che guida, ma la consapevolezza che siamo esseri spirituali, in un destino di eternità che ci chiede di crescere nell’Io per diventare sempre più vicini e perfetti in Dio.



Che cosa c’e’ davvero nei vaccini?

I vaccini contengono particelle di acciaio, di tungsteno, di piombo, di silicio e di una varietà di altri elementi soli o combinati tra loro.
L’Italia è diventata una specie di stabulario nel quale, invece di fare sperimentazione sugli animali, la si fa sugli esseri umani. Il che, se vogliamo essere scienziati e basta senza fastidiose zavorre morali, è molto meglio, se non altro perché i margini d’incertezza e di errore sono assai più ridotti nel caso in cui il prodotto in sperimentazione sia destinato all’uomo.
La sperimentazione italica si fa perché i nostri politici, peraltro eletti totalmente al di fuori dei dettati costituzionali (vedi articolo 56 e articolo 58) e totalmente sprovvisti di conoscenze tecniche in materia, ci hanno venduti come cavie. Grazie a questo noi forniremo indicazioni sugli effetti di vaccinazioni di massa praticate per un numero esorbitante di malattie, alcune delle quali scomparse da decenni, altre rare, altre ancora (il tetano) non trasmissibili da uomo a uomo, e somministrate del tutto a casaccio senza che ci si curi del singolo.
Nessuno, infatti, andrà mai a controllare se il vaccinando è già naturalmente immune nei riguardi di una delle malattie in elenco, cosa, per vari motivi, tutt’altro che rara, né se il soggetto è allergico nei riguardi di uno o più componenti del farmaco. Che le precauzioni sullodate siano ineludibili se si vuole fare della Medicina e non altro pare non interessare a nessuno e, di fatto, non c’è vaccinatore che le applichi come è suo dovere, né soggetto che le pretenda come è suo diritto.
Del resto, come si farebbe? Mica si può perdere tempo ad analizzare il sangue, e poi, chi sa che cosa c’è davvero nei vaccini? E, se non lo so, è evidente che non potrò controllare se il soggetto sia allergico a qualcosa che sto per iniettargli. Andrà male? Basta non dire niente a nessuno.
E poi la soverchiante maggioranza della gente è convinta che il vaccino sia una corazza impenetrabile e, allora, perché rinunciarvi? Così si prendono i classici due piccioni con una fava: si fa business e si dà la coperta di Linus alla gente. A questo pasticciare a casaccio e in modo indiscriminato così utile per chi di vaccini vive, si aggiunge un enorme vantaggio: gli effetti deleteri vengono denunciati solo per un numero infimo di casi e, dunque, risulterà ufficialmente che quei farmaci sono sicurissimi. Sonni tranquilli per tutti.
Ma che cosa c’è davvero nei vaccini? Nel laboratorio che purtroppo dirigo e che è in via di estinzione perché abbiamo esaurito ogni risorsa economica, noi analizziamo quei farmaci da 15 anni e lo facciamo usando una tecnica di microscopia elettronica inventata da noi e validata da due progetti di ricerca europei.
Di campioni ne abbiamo controllati a decine, inizialmente tedeschi, molti italiani, alcuni francesi, altri svizzeri. I risultati sono tutt’altro che confortanti: i vaccini contengono particelle di acciaio, di tungsteno, di piombo, di silicio e di una varietà di altri elementi soli o combinati tra loro (vedi S. Montanari e A. Gatti – Vaccini: Sì o No? – Macroedizioni e http://medcraveonline.com/IJVV/IJVV-04-00072.pdf).
Credo che nessuna persona sana di mente si farebbe inoculare pezzetti di quella roba e meno che mai lascerebbe che lo si facesse a suo figlio. Eppure gli Italiani fanno anche ore di fila per sottoporsi alla pratica e ora un ministro la cui preparazione medica nella migliore delle ipotesi non supera il livello zero (licenza liceale e non oltre) sta mettendo in atto una situazione totalmente illegale fin dalle sue radici costituzionali e a dir poco folle dal punto di vista sanitario.
Ma nei vaccini non ci sono solo pezzi di ferraglia: c’è una quantità enorme di alluminio, vale a dire un elemento tossico per il cervello e, in generale, per il sistema nervoso; ci sono proteine sia animali sia umane, ci sono spezzoni di DNA, a volte globuli rossi, sempre antibiotici, conservanti, stabilizzanti… e c’è il mercurio. Sì: c’è il mercurio.
Curiosamente, anche chi esprime critiche sui vaccini afferma che il mercurio non si trova più in quei farmaci. Invece non è vero: il mercurio c’è sempre, e c’è per un motivo semplice: non si può produrre un vaccino commercializzabile oggi senza usare mercurio e quel mercurio impiegato nella preparazione è allontanabile solo in parte dal prodotto finito. Chi ne ha voglia, si guardi https://www.youtube.com/watch?v=OscFROu_apA e ne avrà una spiegazione appena più approfondita.
Aggiungo che un laboratorio tedesco ha avuto occasione di analizzare con una metodologia molto diversa dalla nostra 16 vaccini, trovandoli tutti e 16 inquinati da mercurio (http://www.vacciniinforma.it/2017/02/15/vaccini-e-germania-fiale-analizzate-e-una-verita-scioccante/5037 ). Detto marginalmente, 15 di quei 16 contenevano pure uranio. Ecco: di quell’elemento non saprei indicare la provenienza.
Sarà pure curioso osservare come, pur essendo difficile pubblicare qualcosa che riveli le pecche dei vaccini, qualcosa trapeli, ma di quel qualcosa non si parli mai. Un esempio interessante è l’articolo The Introduction of Diphtheria-Tetanus-Pertussis and Oral Polio Vaccine Among Young
Infants in an Urban African Community: A Natural Experiment scritto da Søren Wengel Mogensen, Andreas Andersen, Amabelia Rodrigues, Christine S Benn e Peter Aaby, e pubblicato da EBioMedicine. In questo si afferma che i bambini africani vaccinati con il trivalente difterite-tetano-pertosse e l’antipolio orale presentano una mortalità quintupla rispetto ai non vaccinati. Insomma, i bambini vaccinati muoiono cinque volte più di chi è sfuggito alla punturina. Sbaglierò, ma mi pare che la cosa non sia poi irrilevante.
Anche il documento AIFA sugli effetti collaterali provocati dal vaccino esavalente (qualcosa che travalica i confini della demenza) è tutto da leggere. In quello si trovano numeri non proprio rassicuranti raccolti dagli effetti deleteri che sono stati burocraticamente denunciati. Ma bisogna considerare che tra quanto si denuncia e quanto avviene di fatto c’è un abisso. Insomma, se il documento è preoccupante, la verità lo è di più, e non di poco.
Poi ci sono i vari documenti “confidenziali” dei produttori (vedi, ad esempio, http://www.informasalus.it/it/data/allegati_docsc/2738.pdf): documenti che, di norma, non sono portati a conoscenza di chi, invece, dovrebbe non solo conoscerli ma tenerli in dovuto conto. E i bugiardini stessi acclusi alle confezioni dei prodotti sono a dir poco allarmanti, però quelli, di regola, non vengono fatti leggere a chi subisce la vaccinazione a dispetto dell’obbligo vigente.
Ma sui vaccini e sulle perplessità che destano almeno in chi ha un minimo di cultura, una dirittura morale e non ha conflitti d’interesse si potrebbe scrivere un ponderoso volume.
A dimostrazione sia della debolezza della metodica sia della sua applicazione si possono portare prove a non finire, a partire dal vero e proprio lavaggio del cervello attuato da politici, medici, giornalisti e intrattenitori televisivi sulla cui competenza mi permetto di sollevare fieri dubbi.
E non entro nel campo minato dell’onestà.
Ma la prova più sinistra è la radiazione dall’ordine professionale comminata ai medici che semplicemente vorrebbero fare i medici, unita alla minaccia di far passare una legge che arriva a togliere la patria potestà ai genitori che rifiutano di sottoporre i figli ad un trattamento sanitario generalizzato la cui necessità non è stata mai dimostrata e sulla cui sicurezza non possono che esistere dubbi fondati sui fatti.
Insomma, se non lasci che si tratti tuo figlio come carne da macello, te lo portiamo via. Qual è la scelta?



La radiazione è inaccettabile

Un atto di censura per chi esprime opinioni diverse da quelle ufficialmente accettate. Patrizia Gentilini medico oncologo ed ematologo, membro di Isde e Medicina Democratica esprime solidarietà a Roberto Gava, radiato dall’ordine dei medici di Treviso.
La notizia della radiazione del Dottor Roberto Gava* (che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare) dall’Ordine dei medici di Treviso, mi ha personalmente profondamente colpito e turbato e intendo innanzitutto esprimergli pubblicamente la mia personale solidarietà, in quanto fra l’altro anche lui blogger del Fatto Quotidiano.
La radiazione è l’atto più pesante che un Ordine possa adottare nei confronti di un proprio inscritto e a cui si ricorre in casi rarissimi di conclamata gravità: nel caso ad esempio di ogni abuso o mancanza nell’esercizio professionale e nei casi in cui il professionista abbia compiuto atti disdicevoli al decoro professionale. Non mi risulta che il dottor Gava si sia macchiato di tali nefandezze, ma che si sia limitato ad esprimere valutazioni critiche sulle modalità con cui vengono attuate e implementate le pratiche vaccinali nel nostro paese: si può essere più o meno d’accordo con le sue tesi, ma censurare chi esprime opinioni che si discostano da quelle ufficialmente accettate non è, a mio avviso, ammissibile.
Del resto a più riprese il Dottor Gava ha chiesto e sollecitato un confronto sulla questione non solo al proprio Ordine, ma allo stesso Iss senza mai – a quanto mi risulta – ricevere risposta. Una lettera aperta da lui inviata nel 2015 al Direttore dell’Iss esordiva in questo modo: “Oggigiorno, un qualsiasi medico dotato di buon senso e di un minimo di conoscenza scientifica non può essere contro le vaccinazioni pediatriche e infatti conosciamo tutti l’utilità di questa pratica sanitaria” per cui credo che nessuno possa in buona fede accusarlo di essere un “antivaccinista” per principio.
Non avevo sottoscritto questa lettera (cosa fatta peraltro da altri 120 colleghi) perché non tutte le affermazioni ivi contenute mi convincevano, ma credo che a nessuno debba essere negata la possibilità di un confronto serio e scientificamente fondato su questioni di così grande impatto per la salute pubblica.
Sia chiaro: non è mia intenzione entrare nel merito del problema, anche perché mi occupo ed ho approfondito il tema dei rischi ambientali ma intendo esprimere il mio dissenso su questa modalità di procedere nei confronti di un collega, modalità che ritengo inaccettabile per il paese democratico in cui vorrei vivere.
Credo sia innegabile che intorno alla questione vaccini ci sia una sorta di “opacità” e che si respiri un clima di “caccia alle streghe” nei confronti di chi esprime – anche solo velatamente – perplessità e dubbi; questo mi preoccupa profondamente perché la scienza non ha verità precostituite ed il confronto fra pari non dovrebbe mai spaventare nessuno. L’impressione complessiva è che su questo tema non ci sia adeguata trasparenza, ma non credo sia con obblighi, imposizioni dall’alto o atti coercitivi che si costruisce la credibilità della classe medica e quel rapporto fiduciario su cui dovrebbe fondarsi la relazione medico-paziente.
Certamente vorrei che lo stesso fervore usato per proteggere la salute dei bambini grazie ai vaccini venisse manifestato anche per proteggerli dai rischi ambientali.
 *http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/21/vaccini-ordine-dei-medici-di-treviso-radia-il-dottor-roberto-gava-legali-condanna-con-arbitrio-impugniamo-la-sanzione/3535858/



Che bello: è tornata la Censura!

La proiezione di un filmato sulle vaccinazioni scatena delle reazioni imprevedibili. Quello che è avvenuto è stato un atto di censura senza giustificazioni o attenuanti, partito da persone che, almeno in parte, non sapevano nemmeno di cosa si sarebbe discusso.
Padova 5.04.2017
Quello che è accaduto in questi ultimi giorni a Padova avrebbe del surreale se non fosse tragico! Doveva essere proiettato presso una sala comunale un documentario sui rischi da vaccino dal titolo “Vaxxed”. Ciò avveniva all’interno di una rassegna dedicata ai films censurati nella storia del nostro paese (sigh!).
Tutto sembrava procedere nella norma quando incredibilmente “il gazzettino” apre il fuoco ad alzo zero sulla proiezione riportando le “grida” scandalizzate e indispettite del direttore Aulss 6, dr. Scibetta (che riteneva inaccettabile una proiezione di questo tipo, scagliandosi contro non meglio precisati, improvvisati, soloni dell’ultima ora) e del Magnifico Rettore dell’università di Padova di millenaria storia scientifica, dr. Rosario Rizzuto che “pur non avendo visto il film” riteneva un pericoloso “passo indietro” la proiezione dello stesso, di fatto appiattendosi sulle posizioni dell’assessore alla Sanità della Regione Veneto, tal geom. Coletto, che aveva già parlato di “passo indietro”! Le pressioni sul Comune di Padova portano lo stesso a non concedere la sala per la proiezione. La cosa vergognosa e scandalosa è che tutto è stato avvallato a Padova dalla culla del pensiero e della conoscenza, cioè dalla prima università del mondo che oggi è rappresentata da un Rettore che rifiuta qualunque tipo di confronto in modo aprioristico senza nemmeno conoscere i contenuti! Di fatto quello che è avvenuto è stato un atto di censura senza giustificazioni o attenuanti, partito da persone che, almeno in parte, non sapevano nemmeno di cosa si sarebbe discusso: l’unica cosa di cui erano certi era che non si doveva mettere in discussione il tema vaccinazioni di massa obbligatorie “senza se e senza ma”! Atteggiamento fascista è parola fuori moda ma rende bene ciò che è accaduto. Il filmato “Vaxxed” che invito a vedere parla in modo certo ed inequivocabile di correlazione precisa tra somministrazione di vaccino morbillo-parotite e rosolia e autismo nei bambini. Denuncia la distruzione di documenti di ricerca che dimostravano la pericolosità del vaccino già in fase sperimentale e come è stata sostenuta dalla multinazionale una colossale menzogna davanti al congresso degli USA! C’era molto da discutere! A Padova qualcuno ha deciso che non si doveva parlarne accusando di pericoloso allarmismo sociale gli organizzatori della serata.
Credo che qualunque persona libera e con una dignità ancora viva debba e possa agire per impedire che in futuro si possa censurare la possibilità di informare la gente! RadioGamma 5 , come sempre nei suoi 41 anni di vita ha reagito contro questo atto oscurantista e medievale ed ha ospitato nella sua sede la proiezione e il dibattito con un successo di pubblico sbalorditivo. Questa è stata la migliore risposta democratica e non violenta di tanti cittadini che hanno deciso di informarsi liberamente per poi deliberare alla faccia di persone cui va tutta la mia compassione umana ma non la mia comprensione per il loro modo di agire realmente censurabile!
(N.d.r.: analoghe reazioni all’annuncio della proiezione di Vaxxed erano scoppiate anche a Bruxelles, a Parigi e a Londra ma ancor prima negli Stati Uniti. In Italia qualche mese fà la proiezione del film programmata in senato a Roma fu cancellata dal Presidente Pietro Grasso.



Vaccini, 15 anni di ricerche

Ormai sono passate alcune settimane, ma il tempo, quello che viene presentato come il migliore dei medici, non ha guarito niente.
Sbagliando tutto nella mia vita, più di vent’anni fà diedi ascolto a mia moglie e cominciai a collaborare con continuità alle sue ricerche sull’onda di una scoperta sua che, era evidente, avrebbe rivoluzionato la Medicina: una scoperta scientifica sì, ma non scientifica e basta. Anzi, una ricerca che fin dall’inizio mise a rischio business multimiliardari e, dunque, con risvolti che con la scienza nulla avevano a che fare.
L’ultima trincea, forse la classica goccia che fa traboccare l’altrettanto classico vaso, è la ricerca che da 15 anni abbondanti conduciamo sui vaccini: tutti o, almeno, tutte le decine di campioni che abbiamo analizzato sono pesantemente inquinati.
A riferire di questo io fui chiamato al parlamento francese, dove andai e tenni la mia presentazione senza problemi, e poi, più tardi, a quello europeo di Bruxelles. Ad invitare mia moglie e me a questo secondo evento fu Michèle Rivasi, deputata francese in sede comunitaria. Il progetto era che noi avremmo dovuto riferire dei nostri risultati in una sala del parlamento e con noi ci sarebbero dovuti essere Andrew Wakefield, il “famigerato” medico inglese reo di aver osato indagare sulla relazione tra vaccini e autismo e per questo delitto radiato dalla professione, e il Premio Nobel Luc Montagnier. Il programma prevedeva pure la proiezione del film Vaxxed, una pellicola che, anche con la testimonianza di qualcuno rilevante nella politica americana, tratta della frode perpetrata dalle autorità statunitensi per nascondere quella imbarazzante relazione.
Un po’ di giorni prima della manifestazione, qualcuno senza volto fece circolare voce che il tutto era stato cancellato. La Rivasi, naturalmente, smentì la cosa. Allora quegli stessi personaggi comunicarono al mondo che c’erano rischi di attentati. Infine, la nostra ministra della salute spedì una lettera ad Antonio Tajani fresco di nomina a presidente del parlamento europeo: quell’evento non s’ha da fare. E Tajani non fece ciò che la dignità di un parlamento pretende ma, ubbidiente, fece cancellare tutto.
Michèle Rivasi, allora, affitta un cinema di Bruxelles e, sotto scorta armata, la conferenza l’abbiamo fatta e il film è stato proiettato. Nei 44 anni in cui faccio conferenze scientifiche mai mi era capitato di parlare in condizioni simili ma, evidentemente, l’argomento è particolarmente sgradito dove, dantescamente, “si puote ciò che si vuole.”
Poi la storia si sposta a Parigi. Michèle è amica del sindaco del secondo arrondissement e gli chiede il visto per proiettare Vaxxed nel suo territorio con tanto di domande e di risposte di un pubblico numeroso che si è prenotato. Permesso accordato, sennonché il sindaco di Parigi va dal suo sottoposto di quartiere e gli intima di ritornare sui suoi passi ritirando il permesso. Detto e fatto. Lo “spettacolo” si è poi tenuto ugualmente, ma in modo carbonaro, comunicando agli iscritti luogo e orario dell’incontro solo all’ultimo momento.
A Londra le cose non furono molto diverse: una sala venne affittata e i soliti senza volto, non riuscendo ad ottenere l’appoggio delle autorità perché i britannici non gradiscono la censura se non altro per motivi di dignità, ne minacciarono il proprietario. Questi, per evitare guai, rese il denaro dell’affitto e preferì dedicare la giornata a spettacoli meno impegnativi. Allora si affittò un’altra sala ma, questa volta, come a Parigi, non si comunicò a nessuno né la sua ubicazione né data ed ora dell’evento. Le diverse centinaia di persone che avevano prenotato l’ingresso hanno ricevuto via mail le indicazioni di luogo e tempo quattro ore prima dell’inizio dell’evento.
A me risulta difficile commentare una serie di eventi del genere e non intendo farlo. I fatti bastano abbondantemente. Già io restai allibito quando, mesi fa, la proiezione del film programmata in senato a Roma fu cancellata con Pietro Grasso, che del senato è presidente, nei panni dell’implacabile censore, ma – pensai – l’Italia non ha mai brillato per rispetto della dignità umana e per libertà d’informazione, tanto da occupare, almeno per quest’ultima caratteristica, un posto di retroguardia nella classifica internazionale, dietro a paesi di cui noi ci facciamo beceramente beffa. Ora vedo che l’atteggiamento si va globalizzando e, quel che è più preoccupante, lo è con l’assenso compatto di chi dovrebbe governarci. Michéle Rivasi è stata addirittura abbandonata dai suoi colleghi di partito e, dunque, resta una voce nel deserto.
I nostri dati sull’inquinamento da particelle nei vaccini sono stati pubblicati: (http://medcraveonline.com/IJVV/IJVV-04-00072.php), attirandosi gli strali di tutta la burocrazia medica. Ciò che può risultare curioso è che molti degli attacchi sono volti a passaggi analitici che semplicemente non esistono, ad una metodologia che è validata da anni perfino dalla Commissione Europea e al fatto che alcuni dei vaccini controllati fossero scaduti. A quest’ultimo proposito va osservato che la scadenza di un farmaco si riferisce alla perdita della sua efficacia dovuta all’invecchiamento dei componenti. Ciò che osserviamo noi, invece, non ha nulla a che fare con questo. Pezzi di acciaio, di piombo, di tungsteno e di leghe davvero insolite hanno la caratteristica di non essere degradabili e, dunque, possono essere osservati senza limiti di tempo e, comunque, in modo del tutto indipendente dallo stato di conservazione del mezzo in cui sono contenuti. Ma questo fa parte delle conoscenze di base della ricerca nanotossicologica e, purtroppo, queste conoscenze sono ignorate da chi recita la parte dello scienziato semplicemente vestendone i panni.
Potrà forse essere interessante tenere conto di come, pochissimo dopo la nostra pubblicazione, l’associazione tedesca per i diritti civili e la salute Agbug e.V. (http://www.agbug.de/) ha rese note le sue analisi su 16 vaccini diversi (https://autismoevaccini.files.wordpress.com/2017/02/analisi-vaccini-00.pdf). Quelle analisi sono tecnicamente molto diverse dalle nostre perché noi cerchiamo materiale particolato e i tedeschi hanno cercato atomi e molecole. Comunque sia, sui loro 16 vaccini, 16 sono risultati contenere mercurio, quel mercurio la cui presenza è negata con veemenza da tanti medici che, naturalmente, non hanno mai messo piede in un laboratorio. Inoltre, giusto a titolo di curiosità, 15 su 16 hanno mostrato di contenere uranio.
Ora è necessario comprendere almeno due cose: la prima è che le due ricerche non discutono l’efficacia dei vaccini ma tutt’altro aspetto; e la seconda è che negare cocciutamente l’evidenza e imporsi con il bavaglio e la violenza dimostra con mortificante chiarezza che i vaccini non dispongono di altro supporto che quello.



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