DIAPASON Dic. 17 - Gen- 18 - Da Jehovah a Cristo

Quando eravamo come il bambino che ha bisogno di essere preso per mano per attraversare la strada, era inutile darci insegnamenti che non eravamo in grado di comprendere; è il caso della fase jehovitica della Bibbia: non serviva giustificare i precetti da seguire, non era richiesto conoscerne le motivazioni. Il buono e bravo Giudeo era quello che obbediva ai comandamenti della Legge di Mosè, e tanto bastava. Essa lo conduceva e dirigeva nella sua vita dettandogli la strada da percorrere. Era una Legge esterna. Dio si manifestava dall'alto dei cieli, e puniva invariabilmente chi osasse disobbedirgli (come facciamo noi coi nostri bambini); Egli si manifestava con tuoni e fulmini incutendo il TIMORE DI DIO.
Jahvè, il Dio dell'Antico Testamento, aveva questo compito, che aveva come obiettivo accompagnare il nostro avanzamento per un tratto del nostro cammino. INNOCENZA e OBBEDIENZA erano le parole d'ordine del fedele.
Con il passare del tempo però, e col conseguente progredire mentale e cosciente dell'uomo, questo tipo di religione doveva lasciare il passo ad un nuovo approccio. L'uomo giunse al punto di ribellarsi a tutto quanto gli venisse imposto da fuori e non fosse in grado di comprendere. La luce solare riflessa dalla Luna (Jahvè) non gli bastava più; il velo del tempio si squarciò e ora voleva cominciare a guardare direttamente la luce.
Quando questa necessità cominciò a rendersi evidente, una nuova fase della religione ebbe inizio: Uno spirito superiore a Jahvè prese il testimone inaugurando il Nuovo Testamento: il Cristo. Nonostante tutte le sue insubordinazioni, l'umanità celava comunque in se stessa quella "luce interiore" che la legava al Sole, e lo Spirito Solare Cristo venne per aiutarla a invertire il cammino di allontanamento dal Sole, ma con nuove modalità. Ora l'uomo si meritava rispetto per tutto il dolore che il suo stato gli portava (e gli porta), e per l'esperienza che da quel dolore deriva. Non più quindi timore, ma AMORE DI DIO. L'uomo non risponde più positivamente alle ingiunzioni esterne, ha bisogno di amore e comprensione, e soprattutto di autonomia delle proprie scelte.
La parole d'ordine del vero Cristianesimo sono altre rispetto a quelle jehovitivhe: RESPONSABILITÀ e LIBERTÀ. Il Cristo non si manifesta dall'alto, ma prende il corpo di un uomo, Gesù di Nazareth, per presentarsi come nostro pari e vivere come noi; non ci condanna più e non fonda alcuna struttura religiosa, ma ci parla nella coscienza. "Toglie il peccato del mondo" - non dell'uomo - accrescendo le vibrazioni del pianeta, ma resta in attesa delle nostre libere azioni e continua a reggere il pianeta in nostra vece finché non saremo, anche grazie al Suo lavoro silenzioso, in grado di farlo autonomamente.

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